novembre 2015

La Siena Archeologica: dagli etruschi ai romani

Il museo è stato fondato nel 1933 da Ranuccio Bianchi Bandinelli con il nome del Museo Archeologico Nazionale Etrusco Siena. Il nucleo originario era formato da varie collezioni pubbliche e private, raccolti tra il XIX e XX secolo, ed è stato acquistato dallo Stato nel 1941.

Gli etruschi e i romani a Siena

Il viaggio all’interno del museo comincia proprio da qui: Il museo è organizzato in due sezioni: una è dedicata alla città e ai dintorni, l'altro invece alle collezioni private dell'aristocrazia senese. La prima illustra gli aspetti salienti dell'archeologia del territorio senese, con particolare riguardo alla presenza della zona etrusca e romana dove ora sorge la città (la "topografia"). L’altra è dedicata a collezioni private che illustrano la memoria storica della cultura archeologica, quando, all’inizio del ventesimo secolo, alcune famiglie aristocratiche senesi, pagarono gli scavi sui loro terreni per abbellire le loro ville.

 

Bellissimi vasi attici, urne in alabastro, sarcofagi marmorei, stele funerarie, monete antiche, articoli d'oro e oggetti di uso quotidiano, che raccontano la storia di Siena e dintorni dai reperti della città (kit necropoli ellenistica scoperto nella metà del XIX secolo, durante la costruzione di via Campansi), ai materiali che documentano la presenza di stanziamenti etruschi dalla fine dell'VIII secolo aC e soprattutto nel periodo ellenistico, come testimoniano la necropoli di Grotti, la camera di sepoltura Guistrigona e la necropoli di Montagnola, in coincidenza con il picco di Volterra, che sembra dipendere dal territorio senese.

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Antiquarium

La sezione dedicata alle collezioni inizia con la collezione Bargagli Petrucci, realizzati con materiali provenienti da ritrovamenti fortuiti e scavi effettuati nei possedimenti della famiglia a Sarteano e a Casole d'Elsa.

 

La collezione Bonci Casuccini raccoglie invece i materiali provenienti dal territorio circostante di Chiusi. La collezione Mieli mostra alcuni dei materiali recuperati dalle tenute intorno a Pienza, nelle zone colpite da necropoli, insediamenti e depositi votivi, come quelli della Casa Savio, da cui una serie di bronzi recuperati in un gambo e probabilmente legata a culti della fertilità e salute . Chiude la collezione del museo Chigi Zondadari: è il più eterogeneo di tutte le collezioni private, messe insieme tra Siena, Chiusi e Roma.

Consigli e informazioni

Il Museo è aperto tutti i giorni.

Ore 10.30 alle ore 17,30 (primavera-estate);

Ore 10.30 alle ore 15.30 (autunno - inverno)

Biglietti 6 euro, completo 3,50 ridotto

Gratuito: under 11, handicap

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