La processione di candele e censori: la Siena al di fuori del Palio
Siena non è solo Palio. L'evento di metà agosto, che si svolge in Piazza del Campo, ha anche una festa collettiva che unisce l'elemento sacro con quello profano, in un momento di particolare intensità che solo Siena può esprimere.
Tra le manifestazioni più sentite delle celebrazioni senesi in onore della Santissima Assunzione, patrona di Siena, il tradizionale corteo dei Ceri e dei Censi che si tramanda fin dal XIII secolo.
La sacra e profana Siena
È una tradizione ancora ben viva che i senesi amano in modo particolare e con la quale celebrano la più intima identità di Siena legata alla Civitas Virginis che culmina con il Palio di Agosto. Storicamente è probabilmente l'elemento più antico sopravvissuto: documentato sin dal dodicesimo secolo, la Corte dei Ceri e le Censi nacque contemporaneamente all'istituzione del libero comune di Siena. Fu in realtà un gesto di omaggio alla Repubblica che ogni anno, in occasione della festa di Santa Maria, portava in corteo tutte le terre e i castelli di Siena, insieme ai loro nobili signori.
L'Assunzione costituisce quindi la vera festa della Repubblica di Siena, che raccoglie tutti i membri del corteo storico che oggi sfilano in occasione del Palio.
La Siena devota ai giorni nostri
Oggi i protagonisti sono i contradaioli che raccolgono attorno a sé anche le comunità parrocchiali della città, che fino a molti anni fa sfilavano con le loro insegne. Alla vigilia dell'Assunzione, nel pomeriggio del 14 agosto, tutti i rappresentanti dei Rioni, con la speciale partecipazione dei bambini vestiti nei colori della Contrada, si trovano nell'area di Pispini, portando con sé la loro offerta di fiori e candele, che saranno ai piedi dell'altare maggiore della Cattedrale. Da lì il corteo si incontra con la componente istituzionale di Piazza del Campo: i Contrade Contes, i Labari civici, il Drappellone del Palio, i rappresentanti delle Istituzioni e il grande carro trainato dai bovini su cui viene sollevata la posta votiva.
Infatti, questa è l'occasione per rinnovare il solenne voto di sottomissione che la città ha fatto a Maria in diverse circostanze: la prima volta alla vigilia della battaglia di Montaperti (1260), l'ultima durante il passaggio della guerra (1944).
Un'occasione unica per vivere Siena nella sua anima intima!

























