Pia de Tolomei: Siena incontra Dante
La storia di Pia de Tolomei affascina da secoli l'immaginazione di artisti, scrittori e cantautori per la sua forza e per la sua tragicità. Dante le ha dedicato un posto particolare nella sua Divina Commedia, raccontando la sua storia, come quella di una giovane donna, uccisa dal marito, probabilmente per motivi futili e inesistenti, che ha il coraggio e la forza di perdonarlo, chiedendo preghiere.
La frase che racchiude la storia di Pia e che ancora oggi è iscritta in una targa di marmo posta proprio su uno degli angoli di Palazzo Tolomei, è sempliece quanto disarmante: Siena mi fé, disfecemi Maremma.
La storia di Pia
La sua reale esistenza non è mai stata provata. Pare che tutte le notizie che hanno contribuito a diffonderne la leggenda, partano proprio da ciò che Dante ha scritto nella sua Divina Commedia. Alcune fonti storiche raccontano di una nobile donna che, dopo aver sposato un conte in Maremma, morì forse suicida o per omicidio organizzato, gettandosi dalla finestra del castello nel quale suo marito l’aveva rinchiusa, chiamato “il salto della contessa”.
In realtà in quel periodo non esisteva nessuna ragazza dal nome Pia nella famiglia Tolomei, bensì una certa Malevolti, sposata con un nobile Tolomei, uccisa dalla famiglia per la sua infedeltà o, più probabilmente per consentire un nuovo matrimonio. Come molte altre volte nella Divina Commedia, Dante ha preso ispirazione da una storia reale, modificandone i contorni per arricchire il panorama dei personaggi a servizio del suo racconto.

Siena e Pia
La casa di Pia a Siena è ancora visibile. Di Castel di Pietra e dei suoi misteri sono ora rimangono solo rovine in mezzo alla vegetazione selvaggia. Ma c'è chi giura di aver visto l'ombra di Pia apparire tra le rovine di quello che fu il suo castello, una visione accompagnata da un suono acuto, come un anello che cade sul marciapiede.
Alcuni altri giurano di averla vista nelle notti senza luna sull'antico ponte ad arco che si trova vicino al villaggio di Rosia, a breve distanza da Siena, noto come Ponte della Pia. Qui, la figura bianca, appare immobile e triste, fissando le acque del fiume che scorre lentamente attraverso i boschi di leccio. Mentre il vento raccoglie i suoi sospiri e il suo dolore.

























